Povera amata terra

Reduce da una domenica con “Lungomare liberato” e volo per Francoforte … osservo con amarezza
Il catanese medio partecipa con famiglia al seguito e bicicletta forse acquistata per l´occasione (ad occhio e croce considerata la destrezza con cui si agita sui pedali) parcheggiando l´automobile carica di due-ruote incurante di divieti di sosta, strisce pedonali (ma datela almeno una medaglia a quei pittori che si ostinano a dipingere l´asfalto con questi motivi avanguardistici di strisce bianche) , incroci o quant´altro.
… mio caro magari le giornate di Lungomare Liberato ti aiuteranno ad imparare a stare su due ruote. Ma il rispetto del prossimo non riuscirai nemmeno a capirlo partecipando al Giro d´Italia.
E all´amministrazione comunale che si ostina ad organizzare eventi del genere per mettersi l´anima ecologica in pace suggerisco di cominciare con il liberare l´esercito e i mezzi pesanti dalle caserme per obbligare il catanese medio ad essere rispettoso se non del prossimo almeno delle regole di viver civile, indipendentemente dal numero di ruote o piedi dei quali si serve per spostarsi.
Il catanese medio si accorge dieci minuti prima dell´ imbarco che deve ancora fare i controlli di polizia, non solo lui ma anche i tre o quattro bagagli a mano che si tira dietro. Magari sara´ venuto in bicicletta, mi dico, cercando di immaginarmelo alle prese con il suo due-ruote per distrarre l´istinto omicida che vorrebbe soffocarlo con uno dei sacchetti di plastica che si tira dietro. Taglia la fila, spinge, urla contro coloro che ai controlli di polizia soffrono della stessa situazione: un management aeroportuale incapace di gestire il numero di voli che autorizza.
… mio caro, l´aereo l´avrai pure raggiunto, ma la tua esistenza non riuscirà a raggiungere nemmeno l´altezza della prima rampa di scale.
E al management dell´aeroporto che si ostina a far proclami ed adoperarsi in inutili misure di sicurezza contro il terrorismo (un solo folle – e manco terrorista- avrebbe causato oggi più di cento vittime facendosi saltare in aria nella fila dei varchi), suggerisco semplicemente di scegliere tra due opzioni:
- decidere di rendere l´aeroporto degno dell´aggettivo internazionale ed aumentare il numero di varchi (a tal fine ci sarebbe la vecchia aerostazione che magari, potrebbe essere rinnovata e riaperta)
- diminuire drasticamente il numero di voli e ritornare ad essere un semplice aeroporto di provincia
Lo dico soprattutto per le guardie ai controlli che soffrono più dei passeggeri visto che sono insulate quotidianamente per tutta la durata del loro turno, da passeggeri siciliani medi che sono arrivati in bicicletta e quindi sono in ritardo, loro e i loro tre bagagli a mano, con quattro generazioni al seguito (anche loro in bicicletta??) che devono essere salutate, e tanto loro non sono terroristi anche se hanno ettolitri di liquido nel bagaglio, chiavi della macchina (arghhh non era in bicicletta urla nel frattempo il mio neurone omicida!) e monete nelle tasche e “che fa´ mi devo togliere pure le scarpe!?” (secondo il mio modesto parere se la passano meglio gli infermieri negli ospedali psichiatrici)
…. e anche per tutti coloro come me, che questa terra porca puttana la amano davvero e che soffrono quando su LH1965 la tipica tedesca reduce dalle vacanze pasquali dice a suo marito: “…Catania? …so was nie wieder”